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Al giorno d'oggi, il 'messaggio' mediatico indirizzato al grande pubblico , troppo spesso incentrato su modelli esistenziali individualistici a carattere "commerciale", profila un ideale di persona proiettato prevalentemente su se stesso e sugli oggetti "della gratificazione", provenienti dall'area del consumo .
In Euroemergency , intendiamo proporre e valorizzare, per l'intera comunità, quegli esempi rappresentati da coloro i quali, in situazioni di pericolo e di necessità per gli altri, hanno scelto di rischiare se stessi per soccorrerli, pur nella disperazione dell'impresa .
Siamo testimoni molto spesso, di quanto, sia la società in generale, che gli organismi istituzionali, sovente, non considerino abbastanza questo contesto, ineguagliabile per l'ispirazione civile , non solo per la dovuta gratificazione verso chi la ha meritata , ma in riferimento alla funzione di un concreto elemento educativo su cui far riflettere ciascuno .
Un deprecabile esempio, è che ci si dimentichi nella memoria e poi, anche nei fatti, di riconoscere un merito particolare a chi ha dato in tale estrema misura, mettendo in gioco se stesso, e gli si neghi addirittura di venire soccorso dai mezzi della società civile , quando egli stesso può averne bisogno a sua volta.
Ciò, nel paradigma civile , è inaccettabile !
Euroemergency ha scelto di rivolgere a chi si è distinto per atti di coraggio civile , una attenzione speciale, affinchè gli vengano riconosciuti debiti meriti per la vita, mantenendone viva la memoria , evitando che detti esempi ricadano nell'oblio .
Siamo convinti che tali gesti generosi, possono sicuramente illuminare il cammino di altri , al fine di incrementare il senso della continuità e della sussidiarietà, capaci di legare tra loro gli uomini .
Euroemergency inneggia a questi Eroi civili , esempio morale e alta espressione vitale e sociale .
Pertanto, ci prodigheremo affinchè l'intera società non neghi mai loro la considerazione che meritano, per il valore che hanno dimostrato e per quanto rappresentano dell'ideale della Solidarietà .
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11 AGOSTO 2013
Salva un gruppo di bagnanti e poi annega in mare a Palinuro (Salerno).
Giuseppe Paladino (Ansa) È morto per aiutare alcuni bagnanti in difficoltà a mettersi in salvo a riva. È accaduto a Palinuro, sulla costa cilentana: un uomo, un avvocato di 45 anni di Sala Consilina, Giuseppe Paladino, da alcuni giorni in vacanza nel centro balneare del salernitano, è morto annegato in località Saline. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto l'uomo si sarebbe tuffato in mare nel tentativo di aiutare alcuni bagnanti in difficoltà per le cattive condizioni del mare, poi riusciti a rientrare sulla battigia. Paladino, invece, sarebbe stato travolto da alcune onde e dalla violenta corrente marina.
Sconcerto a Sala Consilina appena si è diffusa la notizia. L'avvocato Paladino era molto conosciuto in tutto il Vallo di Diano per essere uno fra i più stimati avvocati del foro della cittadina in provincia di Salerno. Lascia la moglie, incinta, e un bimbo piccolo.
La dinamica dell'incidente
Si erano tuffati in mare nonostante il mare mosso e la bandiere rosse rosse esposte sulle spiaggia ad indicare una balneazione non sicura a causa delle forti correnti. É per loro, per aiutare un gruppo di una decina di bagnanti che si sono trovati in difficoltà nel mare di Palinuro (Salerno), che l'avvocato salernitano Giuseppe Paladino è morto stamattina. Soccorso anche dai bagnini della spiaggia e dal personale della locale guardia costiera, giunta sul posto in pochi minuti, il gruppo era però riuscito a recuperare la riva, proprio mentre Paladino, dopo aver aiutato uno dei giovani del gruppo a riprendere la terra ferma, veniva trascinato al largo dalla forte corrente. Intercettato da uno dei soccorritori e riportato sulla battigia, le condizioni di Paladino sono apparse subito disperate. Soccorso da un medico presente sulla spiaggia e dai sanitari del 118 giunti a "Saline", l'uomo è poi deceduto presso l'ospedale di Vallo della Lucania a causa di un arresto cardiorespiratorio. Sulla vicenda sono in corso indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Sapri, giunti prontamente sul luogo della tragedia.
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Angelo Licheri
CHI non lo RICORDA ?.... EUROEMERGENCY in aiuto a chi ha dato....ad un EROE CIVILE !
"Solidarietà all'Angelo di
Alfredino !"
ROMA - Abita a Nettuno Angelo Licheri, l'ultimo dei soccorritori a calarsi in quel terribile pozzo che 30 anni fa inghiottì il piccolo Alfredino Rampi a Vermicino. Mezz'ora a testa in giù, legato per le caviglie, in un buco fangoso del diametro di 30 centimetri senza riuscire a disincagliare il bambino dalla morsa della terra, dove era sprofondato fino a 60 metri dopo essere caduto in quel buco mal segnalato.Il suo gesto generoso in una situazione disperata ha fatto di Licheri, per tanti, un eroe. Ma ora è lui ad avere bisogno di aiuto: è malato, una gamba amputata per il diabete l'anno scorso, la lunga degenza in una clinica di Velletri, difficoltà economiche.
E allora due suoi amici hanno deciso di ricordare all'Italia quel gesto e quel volto stravolto dalla sofferenza, il corpo escoriato, immortalato dalle foto in bianco e nero dell'epoca. L'idea è stata una maratona ciclistica: trenta ore in bicicletta non stop da Millesimo, in Valbormida, a Nettuno, dove Licheri risiede in un palazzo vicino alla chiesa di Santa Maria Goretti. La partenza è fissata per oggi a mezzogiorno: Santino Mellogno e Franco Pastorino, i due ciclisti che animano l'inziativa, hanno davanti 600 chilometri. All'arrivo consegneranno ad Angelo Licheri il ricavato di una lotteria che hanno organizzato nella loro città.
«Non sapevo che Licheri fosse un nostro concittadino – dice il sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta – l'ho scoperto ieri, quando mi ha telefonato il sindaco di Millesimo per dirmi di questa maxi pedalata. Così abbiamo deciso di organizzare una degna accoglienza per i due ciclisti e per Licheri. Mercoledì saranno ricevuti nell'aula consilare del Comune, come accoglienza ufficiale della città. Daremo indicazione dell'orario e invito fin da ora i cittadini ad intervenire». «Saremo tutti onorati – continua Chiavetta – di conoscere questo eroe, che è stato un esempio di grande altruismo. In pochi avrebbero avuto il coraggio di fare un gesto simile. E ovviamente il nostro ringraziamento andrà anche ai due ciclisti di Millesimo che con la loro maratona hanno voluto ricordarcelo».
Licheri è anche la voce narrante della tragedia di Vermicino in un cortometraggio prodotto lo scorso anno dalla Quadra Film di Cosenza intitolato «L'Angelo di Alfredo». Con lui anche gli altri protagonisti di quella gara di solidarietà su cui, poi, si scatenarono pure illazioni di tutti i tipi. «Su quelle ore dopo sono state dette molte cose sbagliate e senza senso – ha affermato in più occasioni Licheri – aggiungendo altro dolore a una grande tragedia. Il cortometraggio, e non mi aspettavo una cosa così intensa e reale, è una ricostruzione vera, una cronaca dei fatti visti nella giusta luce». Euroemergency conta di incontrare presto Angelo Licheri per dargli il suo contributo, e poterlo accogliere presto tra i suoi associati con l'onore che merita . |