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Articoli

SPAGNA

 


ESTATE 2020-

La Spagna chiude 7 centrali termiche a carbone: “non più redditizie”

 

centrale termica spagna La Spagna spegne da oggi, 30 giugno, ben 7 delle 15 centrali termiche a carbone ancora presenti nel paese. La chiusura avviene su decisione delle compagnie che le gestiscono, fra cui Endesa e Iberdrola, perché non più redditizie. Sono diversi i fattori che influiscono su questa decisione, fra di essi le nuove politiche europee in campo ambientale, l’elevato costo per le imprese che emettono più gas serra in atmosfera e la sempre maggior convenienza dell’energia rinnovabile (e, per la Spagna, dell’utilizzo del gas).

La loro chiusura porterà a una riduzione delle emissioni di gas serra, che è quanto richiesto da tempo da scienziati e dai movimenti per il clima, che chiedono di agire in modo deciso per far fronte all’emergenza climatica in atto. Le centrali a carbone sono infatti fra le più inquinanti.

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Coronavirus, Madrid - La cifra dei decessi supera i 20.000, sanità nazionale in crisi dopo anni di tagli alla sanità pubblica e privatizzazioni su larga scala

18 APRILE - La Spagna ha superato oggi la soglia dei 20.000 morti provocati dal coronavirus: è quanto emerge dall'ultimo bollettino della Johns Hopkins University, secondo cui il numero di decessi nel Paese ha raggiunto quota 20.002 a fronte di 190.839 casi. In Spagna finora le persone guarite sono 74.797.

 

princesa ospedale

 

MADRID. Il sistema sanitario della Comunità Autonoma di Madrid è in difficoltà per l’espansione del nuovo coronavirus Covid-19. Con il forte aumento di contagi, il sistema sanitario si trova in una situazione di sovraccarico. Sindacati e partiti politici stanno indicando in queste ore alcune delle cause di questo problema. I tagli al sistema sanitario madrileno degli ultimi anni e la diffusa privatizzazione delle strutture sanitarie.

Leggi anche. Tutte le ultime notizie sul coronavirus in Spagna e Italia

Tagli alla sanità pubblica regionale

Fra il 2010 ed il 2018, mentre nella regione la popolazione aumentava di mezzo milione di persone, il numero di persone che lavora nel sistema sanitario madrileno si è ridotto di 3.300 unità: sono dati del Servicio Madrileño de Salud. A fronte di un aumento della popolazione, il numero di personale sanitario si è ridotto. Questo per i tagli alla sanità pubblica a seguito della crisi esplosa nel 2008.

Privatizzazioni su larga scala

Altro punto è quello delle diffuse privatizzazioni: a Madrid oggi ci sono 33 ospedali pubblici e 50 privati. I letti disponibili sono 13.623 pubblici e 6.644 privati. In sostanza, il 60% dei centri è privato, ed il 30% dei letti è di strutture private. Sono dati che mostrano un fortissimo peso del privato nella regione di Madrid. Madrid e la catalogna sono le regioni dove il peso dei centri privati è aumentato maggiormente negli ultimi anni.

Non è sempre stato così: negli ultimi 10 anni i governi conservatori della Comunità Autonoma, guidati dal PP, hanno messo in pratica una massiccia privatizzazione delle strutture sanitarie.

Madrid rischia il collasso sanitario per i tagli al sistema sanitario (El Paìs)

Oggi, a fronte di una epidemia su larga scala, questa diversificazione delle strutture potrebbe diventare un problema. Mentre gli ospedali pubblici stanno ampliando i reparti per le terapie intensive in vista di un picco di contagi, “cosa faranno le strutture private?”, si domandano i sindacati. Fino ad ora tutti i pazienti positivi al coronavirus sono stati ricoverati in strutture pubbliche, ormai vicine al collasso specie a Valdemoro (uno dei fuochi di contagio) ma anche presso l’ospedale Gregorio Marañon. I pazienti gravi restano infatti ricoverati per almeno 14 giorni.

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 Ricercatori dell'Institut de Ciencies del Mar del Consiglio superiore di Ricerche scientifiche (Icm-Csis) spagnolo hanno scoperto nuove specie di alghe nel mar Mediterraneo, fra le quali alcune tossiche, che potrebbero comportare un rischio sanitario, in caso di proliferazione. Secondo fonti del Csic citate dai media, i biologi hanno studiato la presenza di micro alghe dinoflagellate dell'ordine 'Gymnodinials' sul litorale catalano, analizzando nel corso di tre anni campioni di acqua prelevati in 20 punti della costa, dal delta dell'Ebro al Cabo de Creus.

Lo studio, guidato dal ricercatore del Csis Albert René e pubblicato sulla rivista 'Protist', ha consentito di stabilire per la prima volta quante specie di micro alghe 'Gymnodinials' vivono in quelle acque. Delle 59 specie diverse individuate, 13 sono state riscontrate per la prima volta nel Mediterraneo e alcune sono totalmente nuove per la scienza.

Sono in tutto 600 le specie di 'Gymnodinials' finora conosciute. Gli scienziati dell'Icm-Csis hanno studiato morfologicamente e analizzato geneticamente le micro alghe e, nel caso di 27 delle 50 specie sequenziate, è la prima volta che si ottiene la loro informazione genetica. Fra queste sono state individuate alcune specie tossiche e nocive per la salute delle persone.(ANSAmed)
Mamme si inventano calendario per pagare Scuolabus

 -  La Spagna in crisi si inventa il nudo solidale.  Un agguerrito gruppo di mamme della comunità di Monserrat, vicino Valencia, ha dato vita a un provocatorio calendario erotico. Con i fondi raccolti dall'iniziativa, finanzieranno il servizio di Scuolabus per i loro figli.